SCUOLA DI PSICOTERAPIA con la tecnica del GIOCO DELLA SABBIA (Sandplay Therapy)
Riconosciuta dal M.I.U.R. con Decreto Ministeriale del 18 Luglio 2002
Obiettivi e programma formativo della Scuola di specializzazione in Psicoterapia
E’ scopo della Scuola formare nella pratica analitica della Sandplay Therapy come è stata concepita e sviluppata dalla sua fondatrice Dora Kalff nell’ambito della psicologia analitica di C.G.Jung
La Sandplay Therapy è una terapia rivolta ad adulti, bambini e adolescenti che integra l’approccio analitico junghiano con la metodologia del Gioco della sabbia.
Open day
Sabato 22 settembre 2018 ore 10/13
Presso il CIMI Centro Italiano di Medicina Integrata – via V. Monti, 12 – Roma
Il Gioco della sabbia nella pratica analitica
FERITA, TRAUMA, RIPARAZIONE
Quando il corpo parla attraverso le emozioni e le immagini
Relazione del dott. Marco Garzonio
Durante la giornata sarà possibile ricevere informazioni sui programmi didattici, sull’organizzazione dei corsi e sull’offerta formativa dell’AISPT:
- Scuola di specializzazione in psicoterapia a indirizzo psicodinamico con il metodo del “Gioco della sabbia”.
- Corso di perfezionamento in Sandplay Therapy.
- Corso biennale di formazione in psicoterapia infantile.
- La partecipazione è gratuita e rivolta ai laureati in psicologia e medicina.
RELATORE
Marco Garzonio Psicologo Analista, psicoterapeuta, giornalista.
È past president e didatta dell’Aispt e Coordinatore scientifico del Corso di perfezionamento in Sandplay Therapy “Rosy Napoliello” dell’Associazione Italiana della Sandply Therapy, di cui è socio fondatore. Past President e membro didatta del Cipa, dove è responsabile di materia di “Produzioni inconsce non oniriche”.
Ha scritto numerosi articoli su riviste italiane e internazionali sul Gioco come elemento terapeutico, sul Gioco della sabbia nella pratica analitica, sul processo di individuazione nella Sandplay Therapy, sul valore terapeutico delle immagini. È autore di numerosi volumi, tradotti anche all’estero, tra cui Le donne, Gesù, il cambiamento. Il contributo della psicoanalisi alla lettura dei vangeli (Vivarium, 2005). Ha pubblicato anche due volumi di poesie: Siamo il sogno e l’incubo di Dio (Àncora 2015) e I profeti della porta accanto (Àncora, 2017).
Con Ermanno Olmi ha firmato soggetto e sceneggiatura del film vedete, sono uno di voi, sul Cardinal Martini.
Ha scritto il testo Un sogno lungo cent’anni. Freud, Jung, gli altri a un secolo dall’Interpretazione dei sogni, che è stato rappresentato a Milano al Teatro dell’Arte nel 2016 e pubblicato da Vivarium.
PRESENTAZIONE
L’esposizione si avvale di immagini composte da pazienti in trattamento analitico con la Sandplay Therapy, di riproduzioni di opere d’arte e di riferimenti a eventi storici e di cronaca in ragione dei rimandi continui tra psiche collettiva e psiche individuale. Si cercheranno raffronti che aiutino a comprendere i contenuti emotivi raffigurati, le differenze, le integrazioni possibili fra stati del sentire e rappresentazioni estetiche degli stessi.
Il presupposto del lavoro con le immagini è la possibilità che attraverso la pensabilità e la rappresentabilità di contenuti emotivi si aprano le porte ad un nuovo orizzonte di senso. Raccontare una storia, darle forma attraverso le immagini ha una funzione terapeutica che si ispira al fare esperienza col corpo, coi sensi, con la fantasia, soprattutto laddove la parola è silente e magari rinvia a una Parola “altra”.
LA SANDPLAY THERAPY
La Sandplay Therapy, o Terapia con il gioco della sabbia, nasce da una intuizione della psicologa svizzera Dora Kalff (1904-1989), allieva di Carl Gustav Jung, e s’inserisce a pieno titolo nel solco della Psicologia Analitica di cui Jung è stato il fondatore. Essa può definirsi una metodica di psicoterapia analitica che utilizza le risorse creative dell’individuo, integrando il lavoro verbale con la produzione di immagini nei quadri di sabbia che permettono di contattare ed elaborare tematiche conflittuali arcaiche.
La Sandplay Therapy utilizza come materiale una cassetta, contenente della sabbia e numerosi oggetti. Nello spazio della sabbiera il paziente ha la possibilità di rappresentare non solo contenuti inconsci della sua vita infantile personale, ma anche contenuti riconducibili alle predisposizioni archetipiche primordiali teorizzate da Jung. Il vassoio di sabbia si pone come spazio libero e protetto all’interno del quale, dal confronto con gli elementi inconsci personali e transpersonali che possono trovarvi rappresentazione, scaturisce un processo di trasformazione psichica e uno sviluppo più armonico della personalità, in linea con le potenzialità dell’individuo.
La Sandplay Therapy fornisce un linguaggio simbolico anche a chi non ha parole per esprimere il proprio malessere, consentendo di rappresentare il mondo interno così come si è costellato.