“Orme” torna a popolarsi di parole, pensieri, riflessioni, immagini, connessioni, rimandi. Sono passati quasi dieci anni da quando uscì il primo numero e un’opportuna pausa di riflessione nel nostro lavoro rende possibile il rilancio. Non è forse un caso la particolare sincronicità che registriamo: la rivista riparte e intanto in libreria è andata la nuova edizione de Il Gioco della Sabbia e la sua azione terapeutica sulla psiche, il volume di Dora Kalff, fondatrice della Sandplay Therapy, Edizioni Magi, con introduzione e cura di Marco Garzonio. Dopo 50 anni dalla pubblicazione in Italia di quel classico della psicoterapia torniamo ad attingere alla fonte, là dove ci siamo formati, perché dalle origini sgorghino energia vitale, la forza di farci ritrovare ancora qui insieme in uno straordinario incrocio di generazioni, il vigore e la voglia di compiere il servizio culturale di lettura dei segni di tempi di cui il mondo oggi ha tanto bisogno, così diviso, smarrito, attraversato da pericolosi conflitti e minacce di distruzione. Senza improprie forzature nei paralleli storici partecipiamo a un compito ricco di risonanze e consonanze con quello che Dora Kalff, sulla scia di Jung, compì, nell’Europa che stava cercando di riprendersi all’indomani della seconda guerra mondiale e cioè: aiutare la coscienza a gettare fasci di luce su un inconscio delle cui Ombre individui e collettivo sembrano sempre più preda; affidarci al potere delle immagini, all’esperienza trasformativa del contatto con la terra, ai vertici di libertà e di creatività che il “come se” del gioco fa contattare con impressionanti ricadute in termini di consapevolezza e di acquisizione di responsabilità verso se stessi, gli altri, il mondo.
La nuova serie di “Orme” affonda le radici nel suo primo progetto editoriale, che aveva visto la luce nel 2013 proprio con l’idea di creare un luogo di incontro e scambio tra i soci dell’AISPT e allo stesso tempo di porsi come punto di apertura e sguardo su altre prospettive e pensieri, come uno spazio per favorire lo scambio di conoscenze teoriche ed esperienze cliniche legate alla psicologia analitica e alla Sandplay Therapy, ma includendo anche diversi sentieri della psicologia così come prospettive filosofiche, antropologiche, scientifiche e sociali.
In quest’ottica, ci appare ancora fondamentale il mantenimento di una pluralità degli approcci e delle specializzazioni coinvolte, per offrire un’ampia possibilità di dialogo e approfondimento, anche nella direzione di una ricerca di senso del momento storico che ci troviamo a vivere, attraverso quelli che Jung riteneva fondamentali strumenti di conoscenza della psiche: le immagini e i simboli.
L’eredità di quanto creato dal primo Comitato di Redazione di Orme si ricarica della rinnovata energia del presente, per un percorso futuro che, come accade in questo primo numero della nuova serie, possa riunire recensioni di importanti pubblicazioni che permettano collegamenti interdisciplinari, riflessioni su sguardi storici, ma sempre attuali, contigui alla psicologia, e un’apertura internazionale che coinvolga anche soci dell’ISST (l’International Society for Sandplay Therapy, l’organismo che riunisce le associazioni nazionali di quindici nazioni nel mondo, nonché membri singoli di svariate altre nazioni) creando così un dialogo senza confini.
Gli anni appena trascorsi hanno prodotto anche ferite e messo alla prova tanto la psiche individuale di ognuno di noi, quanto quella collettiva: come ogni percorso analitico porta l’individuo a prendersi cura di sé, riparando e ricostruendo, così è tempo anche per “Orme” di vestire nuovi abiti e ricostituire quello spazio creativo e vitale di condivisione.
La Redazione di “Orme”
