Trauma e risorse nel Sandplay (TRiS)
di Ursula Wachter e Karl-Klaus MadertDa qualche anno il trauma è “sulla bocca di tutti”. È stato finalmente riconosciuto come una delle cause principali dei disturbi psichici.
La psicodinamica del trauma consiste nella compensazione del trauma stesso. Ciò significa che l’individuo è identificato con la Persona, il falso Sé, la corazza caratteriale o la maschera.
Quando il complesso traumatico viene innescato, la maschera cade.
Osservando come le diverse scuole di psicoterapia trattano il trauma, si può notare come non tutte prendano in considerazione il bias psicologico conseguente a un livello di stress eccessivo: quest’ultimo produce cambiamenti psicofisiologici nel cervello che, una volta avvenuti, permangono nel tempo.
È di fondamentale importanza lavorare con il trauma evitando una ritraumatizzazione nel momento in cui l’individuo si trova a confrontarsi con le problematiche legate al trauma. Solo qualcuno pone abbastanza l’accento sulle dinamiche dello stress traumatico e della stimolazione eccessiva che viene solo in parte neutralizzata dalla risposta di congelamento.
Il Sandplay permette una rappresentazione simbolica che veicola in modo molto efficace il ricordo dei contenuti traumatici: ciò costituisce un grande potenziale di cambiamento per l’individuo, ma anche il pericolo di una ritraumatizzazione. Nella nostra cultura si utilizza molto la verbalizzazione come meccanismo di difesa dal trauma, mentre l’intellettualizzazione può essere considerata un modo per controllare le emozioni legate al trauma, il senso di impotenza e sopraffazione, utilizzando la dissociazione. Il Sandplay consente la rappresentazione non verbale, che riesce a schivare questa difesa.
L’Ombra dietro la Persona può così rivelarsi. Questo è un vantaggio e una trappola allo stesso tempo. Perciò, evitare la ritraumatizzazione e favorire un processo produttivo di elaborazione e integrazione delle esperienze traumatiche richiede una struttura specifica di Sandplay.
Nella nostra presentazione vi proponiamo la nostra procedura terapeutica di lavoro con il trauma, mostrando un video e riportando le recenti scoperte neurobiologiche a sostegno teorico.
Ursula Wachter, Monaco, DGST
Psicoterapeuta specializzata in psicoterapia analitica con bambini e adolescenti, arteterapia e terapia corporea
Dr. Karl-Klaus Madert, Monaco
Psichiatra, analista junghiano, psicoterapeuta specializzato in terapia corporea